« Sarebbe conveniente poter mescolar tali lungimiranti
confabulamenti per poterne ricavare una ricetta grandiosa, quasi irresistibile
da provare, assaporarne il sublime pasto con una attenzione in più, più di
quella foga vorace che si insinua nel palato, colmo di quella prelibatezza
divina, quasi insaziabile che, deturpata, finisce con il perdersi senza scampo.
Bisognerebbe forse capire le cosiddette formalità della vita quotidiana, il
perdersi tra le note musicali, il tintinnio del campanello, il dolce canto
dell’ormai passato e ancora scalpitante giradischi d’annata. Ah, il formicolio
improvviso del golf di lana sulla pelle delicata, le insopportabili giornate
passate tra scartoffie insignificanti, e la balbettante televisione sempre
accesa, il rumore dei passi dei vicini, rumorosi, tuonanti, e naturalmente i
minuti, il tempo perso sotto le orde di passeggeri che, come rapaci, cercano
nevroticamete il miglior posto prima di altrui. Ecco...il misfatto è compiuto!
L’inganno è stato svelato! Il tempo consumato, e la mia voglia di pigiare tasti
tramontata! »
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